Stop è il primo album con cui Strappo, in collaborazione con 4mani, si presenta al pubblico. Ruota a 360° gradi su di lui. Sulla sua biografia, sulle sfumature della sua personalità rappresentate dai diversi stili delle otto canzoni presenti all’interno del suo nuovo progetto.
Tutto quello che ho dentro fa da apripista alla tracklist dell’album. Come preannuncia il titolo, ci immergiamo nel mondo di Strappo. L’atmosfera è volutamente cupa e il perché lo svela lo stesso rapper all’interno del testo: “rende omaggio alla vita che dà sempre un calcio”.
Scendiamo in profondità. Siamo alla seconda traccia: Looney tunes.
Ascoltando l’album ad occhi chiusi, dopo un brano come il primo, probabilmente qualcuno si aspetterebbe un’aria ugualmente (se non più) pesante, ma l’artista invece sorprende noi turisti esploratori del suo io. L’intro della canzone è simpaticamente in cartoon style e il rap è un po’ più soft. Il tema ruota intorno all’innocenza mutata in scaltrezza di chi lotta per portare in alto i suoi sogni in una realtà fatta di maschere e illusioni. Mantiene fede al titolo. E questo svela una caratteristica dell’artista per niente banale: Strappo è diretto. La sua verità non si cela dietro troppi giri di parole.
L’argomento viene di nuovo affrontato in altri due pezzi: Cineprese ed È figo vero?
Ma a spezzare il filo del discorso che lega i due brani, interviene, cronologicamente parlando, Sono ciò che sono. Qui il rap si incrocia con la dance. L’artista torna a parlare apertamente di sé, delle fragilità di un giovane ribelle. La semplicità di questo mix basta a coinvolgerci emotivamente e a farci tornare con la mente ai tempi in cui ci si sentiva dei piccoli guerrieri incompresi alla deriva della società.
Il sesto brano dell’album è Fata nel parterre. L’unica canzone d’amore dell’intero progetto. Ma d’altronde si sa, senza un pizzico d’amore non esisterebbe la musica. A seguire troviamo Preghiera, che sul piano sonoro sembra un po’ il continuum del brano precedente.
La chiusura di Stop è una responsabilità che Strappo affida a Numeri e lettere. Le lettere scrivono l’infanzia del nostro ormai amato artista gettata su un pavimento quasi trap. Un’altra storia in cui si racconta. Un rinfacciare il suo talento a chi non ha mai creduto in lui. I numeri sono quelli con tanti zero che sicuramente presto lo rincorreranno.
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