“Distanti ma uniti!”

Questo è il motto che ha suonato e risuonato nell’aire italiana per quasi tutto l’anno.

Qualcuno l’ha usato come base per creare meme su meme.

Qualcun altro ha preso queste parole un po’ più sul serio e ha messo su un bel progetto. É il caso di Dj Pio e Speaker Vito che, nonostante le difficoltà dettate dalla distanza, unendo le province di Salerno ed Avellino, hanno fondato un duo musicale: “Little Wrangata“.

Ho ascoltato i loro brani: un sound moderno che si mescola a delle metriche del rap old school. L’abbinamento mi piace… e molto, aggiungerei!

L’euforia mi prende in ostaggio. Voglio conoscerli!

Contatto DJ Pio. Parte una bella chiacchierata – a cui in seguito si unirà anche Speaker Vito – che si conclude con una promessa.

 

Allora, come nascono i Little Wrangata?

DJ Pio: “In modo molto naturale. Ho conosciuto Speaker Vito anni fa perché era un fan sfegatato dei SangAmaro, un gruppo hip hop fondato da Doc Domi e Ghemon prodotto da me e Fabio Musta. Quindi Vito a 16 anni mi contattò parlandomi dei suoi progetti e mi chiese una collaborazione. Da lì in poi abbiamo stretto una vera e propria amicizia che ci ha portato a produrre decine e decine di brani. Il tutto però era impostato non tanto sull’essere un vero e proprio gruppo ma su Speaker Vito rapper prodotto da me. Durante il lockdown abbiamo continuato a lavorare imperterriti. Le giornate si concludevano nel momento in ci scambiavamo beats e provini. Il resto è venuto tutto da sé”.

 

E cosa vi spinge ad essere così produttivi? Voglio dire, “Tic tic tic” e “hombre”, che sono i primi due estratti del vostro EP, sono stati pubblicati ad una distanza di un solo mese. Non è da molti!

Dj Pio: “Fare musica è una necessità. Io lo farò finché lo sarà. In quel momento particolare poi, è diventato una valvola di sfogo. Infatti contemporaneamente a questo EP, stiamo già lavorando al CD. Non ci fermiamo mai. Lavoriamo anche su 5/6 pezzi a settimana, però, dovendo obbligatoriamente fare una cernita, molte cose non vedranno mai la luce”.

 

Parlando dell’album mi hai incuriosito, dimmi di più.

DJ Pio: “Non posso anticiparti molto: innanzitutto, le sonorità sono totalmente diverse da quelle dell’EP; per giunta, prevede molti featuring. Per esempio, già in “Papi Papi” abbiamo la collaborazione di un dj molto bravo: Jahmetta. Nel disco avremo al nostro fianco sempre ragazzi emergenti ma forti. Inoltre sarà sempre registrato da Fabio Musta al Different Lab Studio. Al momento stiamo facendo solo i provini, ma ciò che sta uscendo ci piace. Sono bombe”.

 

Tornando su ciò che avete già pubblicato, invece, nell’intro di “Tic tic tic” c’è una reference a Lucio Battisti (“prendila così, non possiamo farne un dramma”). Come mai la scelta di omaggiare un artista sicuramente importante nel panorama della musica italiana, ma così diverso dal genere in cui sguazzate?

DJ Pio: “Battisti è uno dei nostri cantanti italiani preferiti. Una sera, durante il lockdown ascoltavamo “prendila così”. Ci piace molto l’arrangiamento, però non abbiamo mai dato peso al testo. In seguito la mia ragazza mi ha aiutato a capire che parla di due amanti. Comunque è da lì che, se non mi sbaglio, è nata l’idea”.

Speaker Vito: “Confermo. Battisti è uno dei miei cantautori preferiti e mi sembrava giusto citarlo, anche se il mio “prendila così” ha un significato diverso. Sta per “io e Pio siamo così, e ci devi prendere così come siamo. Nonostante il suono, la differenza di età, nonostante tutto”.

 

A questo punto i ruoli si ribaltano e gli intervistati diventano intervistatori. Mi chiedono se abbia mai ascoltato “Prendila così”. Il mio sincero “no” crea un po’ di imbarazzo. Giuro un recupero e l’atmosfera ritorna quella di prima. 

Approfitto per parlare della differenza di età, che aggiungo, si aggira intorno ai 24 anni, per chiedere loro: “ha mai influito sul vostro rapporto?”

Dj Pio: “No, assolutamente. L’età, per quanto mi riguarda, è legata più ad un fattore di mentalità che di anagrafe”.

Speaker Vito: “No no, infatti. Per i Little Wrangata il tempo non esiste. Al massimo, se proprio, è una sfida”.

 

Vito, ma tu quando scrivi ti ispiri solo agli artisti che segui? O c’è qualcuno, qualcosa che ti illumina?

No, mi baso sulle mie esperienze e sull’immaginazione. Le metto in un frullatore e da lì escono i pezzi.

 

Anche se il tempo sembra essere un concetto estraneo ai Little Wrangata, viene spontaneo parlare anche di quel che saranno i probabili progetti futuri del duo. Uno di questi è un docufilm di cui però non lasciano trapelare molti dettagli. Dicono che sarà incluso nel progetto che riguarda l’album.

La nostra conversazione si conclude così. Ora non mi resta che tener fede alla mia promessa… corro ad infilare Battisti in cuffia!

 

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