Realtà aumentata, auto senza guidatore, assistenti vocali come Siri di Apple, Cortana di Microsoft o Alexa di Google.

Gli algoritmi intelligenti ci suggeriscono i prodotti da acquistare, i film o i brani musicali in linea con i nostri gusti, sanno rispondere a domande dei clienti via chat, possono riconoscere il volto di una persona per abilitare un accesso, smistare documenti in base al contenuto, supportare i medici nella lettura delle immagini radiografiche e nelle diagnosi e molto altro ancora.

Questa non è più una novità assoluta ma una rivoluzione che silenziosamente e inesorabilmente sta da tempo reinventando le nostre vite.

L’ingegneria al servizio della nostra quotidianità. La fisica che incontra la cultura sociale.

L’intelligenza artificiale è da sempre al centro dell’immaginazione umana. Da anni, sul piccolo e sul grande schermo, si rincorrono scenari possibili di un futuro – neppure troppo lontano – basato sull’IA. Che si tratti di film o di serie tv, a guidare le nostre menti nel mondo di domani sono i topic più disparati che, non di rado, sono stati capaci di anticipare o prevedere evoluzioni tecnologiche.

È arrivato “il tempo di addentrarci in territori inesplorati”, come sostiene Riccardo Tisci, lo stilista italiano che per Burberry ha fatto creare l’avatar della super top model Kendall Genner, regalando al mondo intero un viaggio dalla realtà alla fantasia attraverso la fusione della naturalezza dello scatto reale con la tecnologia delle immagini 3D generate al computer.

Nasce, quindi, un nuovo modo di comunicare che vede la collaborazione tra nomadi digitali, computer graphics, informatici, social media manager, ingegneri e tante altre professionalità. Un’alleanza che promette molti vantaggi economici e ambientali. 

Difatti, l’hanno già battezzata very dust tecnology, la tecnologia che fa sognare. Come quella della VR, la Realtà Virtuale che comprende tutte quelle tecniche che permettono di vivere esperienze sensoriali di luoghi o oggetti, reali o immaginari, simulabili attraverso l’utilizzo di specifici visori.

La pandemia e il conseguente lockdown hanno dato una bella spallata a quelle che erano le nostre abitudini e hanno cambiato le vite di tutti forzando, soprattutto in Italia, quella trasformazione digitale che per anni e anni è stata colpevolmente rinviata. 

Basti pensare allo smart working, all’e-commerce, alla DAD, a tutto quello che abbiamo imparato a fare a distanza in questo anno e che non potrà mai più tornare com’era prima.

Per questo motivo il bel Paese ha lanciato, a favore dell’intelligenza artificiale, un piano di sviluppo con investimenti per 800 milioni di euro nei prossimi 5 anni. Non solo, infatti l’IA è anche al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza messo a punto per il post-Covid, con l’obiettivo di usare i fondi europei del Recovery Fund per modernizzare il Paese e investire in innovazione, green economy e digitale.

Infatti, l’Unione Europea fornirà all’Italia, attraverso il NextGenerationEU, ben 192 miliardi di euro per il PNRR – nel periodo compreso tra il 2021 e il 2026 – al fine di stimolare una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”, volta a garantire, non solo la possibilità di fare fronte a esigenze impreviste, ma anche di riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus e contribuire a gettare le basi per rendere l’economia più preparata alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale, come spiega Roberto Esposito, CEO DeRev, azienda di strategia digitale, comunicazione e marketing.

«Il NextGenerationEU è un’opportunità per investire nell’allineamento dell’Italia verso il progresso tecnologico e digitale. Infatti, gli investimenti previsti nella digitalizzazione delle imprese, della Pubblica Amministrazione, del sistema giudiziario e della Sanità pubblica, hanno l’obiettivo di modernizzare un impianto obsoleto e renderlo da un lato più competitivo e dall’altro più efficiente. È essenziale, però, costruire una formazione tecnica e diffusa affinché sempre più persone sappiano gestire un’interfaccia di intelligenza artificiale. Indubbiamente, un buon modo per rendere davvero proficuo il NextGenerationEU è quello di riconoscere il ruolo centrale della digitalizzazione nelle vite degli italiani dando occasioni di formazione, di impiego e anche di semplice, ma seria e strutturata, formazione. La definirei una questione di piena democrazia, poiché il digitale aumenta lo spettro della partecipazione dei cittadini offrendo loro la possibilità di ampliare il proprio raggio di azione e di fruizione di beni e servizi»

Dove l’intelligenza artificiale può fare la differenza è ormai noto; la sfida è quella di calare l’innovazione negli specifici ambiti sociali, economici ed industriali del Paese e gestire la trasformazione senza accrescere le diseguaglianze. 

In piena onestà, però, bisogna ammettere che la PA italiana si trova dinanzi a persone mediamente poco formate e poco digitali, spesso non per colpa loro ma per semplici questioni anagrafiche. È allora indubbia la necessità di doverle formare al mondo digitale ma, d’altro canto, è doveroso anche aprirsi davvero ai giovani che, rispetto alle generazioni precedenti, hanno una visione delle cose completamente diversa. 

Un connubio perfetto tra tradizione e innovazione, tra vecchio e nuovo, che rappresenta la vera trasformazione mentale e digitale.

Ma quanto inficeranno, e probabilmente lo stanno già facendo, le nuove tecnologie nei riguardi dell’essere umano?

L’intelligenza artificiale sarà la cosa migliore o peggiore mai successa all’umanità”.

A dirlo Stephen Hawking, il quale affermò che l’IA diventerà più forte delle persone, addirittura potrebbe decretare la fine della razza umana. Questo perché, la dimensione autonoma della macchina rappresenta la relativa novità della questione tecnologica e fa sorgere numerosi problemi, non solo etici, ma anche politici e sociali. Assumere un lavoratore o una lavoratrice, valutarne le capacità, determinarne l’affidabilità, saranno decisioni legate sempre più a macchine e modelli matematici che restituiranno punteggi e predizioni, tradotti in giudizi capaci di cambiare la vita delle persone. 

In attesa di nuovi e interessanti sviluppi, il dibattito resta aperto.

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