Mia nonna si chiama Rosa. Lei sta quarantena poco la “accusa”, non la sente.
Vive in campagna da sola, con l’orto da curare e gli animali da “governare”.
E’così da una vita con le sue abitudini e le sue attività.
Mò ci sta da dire che la signora Rosa, che è ormai avanti con l’età, inizia pure ad avere una visione del mondo tutta sua, una fusione tra sogno e realtà.
Sarebbe in grado di raccontarti lo stesso “fatto” a ripetizione, come se fosse sempre la prima volta, che piuttosto che farsi colpire dalla pesantezza, a me viene solo da ASCOLTARE. Come se fosse la prima volta, con tenerezza e rispetto.
‘O fatt d’o ’43 è uno dei suoi cavalli di battaglia. E’ la storia di risposta alle lamentele.
<<Eh se ci stavi tu nel ’43 >>
Gli anni della guerra, della povertà e della fame – che a confronto il coprifuoco casalingo di oggi manco è paragonabile.
La Signora Rosa in campagna ha goduto dei frutti della terra – sia chiaro con tanto sacrificio, ma soprattutto con organizzazione scientifica.

Sfruttare ciò che si aveva – un po’ come giochiamo a fare noi in queste giornate di chiusura forzata. Legumi, formaggi, salumi, conserve, pane, pizza, pasta fresca. Per tanti la pasta fresca è sinonimo di NONNA. Ravioli,cavatielli,fusilli,tagliatelle,gnocchi.
La tecnologia lei l’ha sfruttata: poter congelare tutto.Farlo nel modo giusto.
Prendi per esempio gli gnocchi: piccoli esserini di pasta con una necessità di “assembramento” che “Italiano mio scansate”. AZZECCOSI. Ecco per esempio che se sbagli, ti ritrovi un “mappazzone” di pasta unita da usare come ferma porte.
Stesi nei sacchetti per congelare, distanti ben bene l’uno dall’altro. This is the way.
Insomma quelli che ho cucinato ieri hanno seguito praticamente lo stesso processo: fatti in casa la settimana scorsa, fatti in più di proposito, congelati come diceva nonna, utilizzati ieri sera al volo con un pomodorino veloce e una grattugiata di pecorino. Basilico.
Non c’è una morale a questa storia, solo una osservazione a tratti spaventosa ma profonda e romantica. Siamo tornati alle vecchie abitudini e ringrazio Rosa per avermele insegnate.
Anni ed anni con una attenzione alla stagionalità dei prodotti. Dargli ortaggi alla frutta, senza possibilità di cambiare il ciclo produttivo delle coltivazioni. ‘O ’43 è anche questo.
E forse – anzi sicuramente – alcune abitudini sane del ’43, come dice nonna, dovremmo riprenderle.
Rispettando per esempio la nostra terra e ciò che ci offre in maniera naturale.
Ecco gli alimenti di stagione del mese di aprile.
Le verdure:
Asparagi, Bietole, Carciofi, Cardo, Carote, Cavolfiore, Cavoli, Cicoria, Cipolle, Cipollotti, Fave, Finocchi, Insalata, Piselli, Patate, Porri, Radicchio, Ravanelli, Rucola, Sedano, Spinaci, Zucchine
La frutta:
Arance, Fragole, Kiwi, Limoni, Mele, Pere, Pompelmo
Chiariamo un concetto, la stagionalità non ha delle scadenze ben precise da un mese all’altro, quindi molti di questi alimenti li troveremo a cavallo tra il mese precedente e il successivo.
La precisione invece dobbiamo utilizzarla quando facciamo la spesa, dando attenzione a ciò che dovremmo o non dovremmo comprare.