Ha meno di 30 anni la nascita della birra artigianale in Italia. È nella metà degli anni 90 che inizia una vera craft revolution che ha portato fino ad oggi all’esistenza di circa 1000 microbirrifici che in quantità necessariamente ridotte producono birra, appunto artigianale.
Un primo step dovuto è sulla differenza tra le birre artigianali e quelle definite industriali.
Prima di tutto la quantità di produzione che inevitabilmente non può superare certi livelli, poi ancora i processi di microfiltrazione e pastorizzazione.
Per essere pratici ed intenderci, la mancanza di questi ultimi due nella produzione artigianale regala alla birra un sapore unico, differente, decisamente più profumato e non standardizzato nel sapore.
La birra quindi rifermenta in bottiglia, per una seconda volta rendendola più corposa, saporita e unica appunto. Insomma non si correrà il rischio di bere una birra dal sapore “piatto”. Quale debba essere la nostra scelta tra industriale e artigianale credo sia palese, ma in ogni caso viva la libertà. Il consumo rimane ancora infatti di nicchia, solo il 4% delle birre consumate è infatti di provenienza artigianale.
La Craft-Revolution però in Italia ( ma anche nel mondo) avanza e inizia a vedere già sviluppi ed evoluzioni. Non solo dunque produzioni che rispettano un determinato ciclo produttivo per la preparazione ma anche vere e proprie innovazioni di gusto.
È il caso del microbirrificio Montedeus (Quis ut Deus?) dove la birra diventa di stagione.
E dunque al Fico Bianco del Cilento o ancora alla Nocciola IGP di Giffoni Vallepiana.
È il lavoro portato avanti da Eugenia e Piefrancesco che nel 2017 mettono su un birrificio artigianale in Campania, a Battipaglia.
Birre in produzione come la CERERE, bionda in stile belga profumata, dal sapore dolce di gradazione alcolica 5,7% o ancora la PALE, rossa in stile inglese, classica, amara, luppolata, da color rosso rubino, di gradazione alcolica 5,7%.
Al Fico bianco del Cilento, alla Nocciola IGP di Giffoni. La birra artigianale MONTEDEUS diventa di stagione con l’utilizzo delle eccellenze del territorio.
Ma la particolarità arriva nella linea stagionale, come la birra al Fico Bianco del Cilento, prodotto dal presidio SlowFood di Giungano Cilento (Sa). Una witbier ( o meglio birra bianca) di frumento, leggermente speziata e fruttata, delicatamente dolce e ben carbonata.
Passiamo poi ad una stile porter, di colore scuro dunque ( simile alla Guinnes volendo fare un paragone industriale): la PICENTIA, con sentori tostati di caramello abbinato alla nocciola, quella IGP di Giffoni Valle Piana (Sa), che conferisce un bel vellutato d’amaro.
Come ogni prodotto alimentare che si rispetti, anche la linea stagionale delle birre di Montedeus ha dei momenti di produzione ben precisi. E dunque la birra al Fico bianco inizia la sua fase di produzione a fine luglio quando il fico è maturo al punto giusto, quella alla nocciola a dicembre, nel periodo di raccolta.
MONTEDEUS BEER – FACTORY: degustare birra abbinando il cibo giusto
L’attenzione da parte di Eugenia e Pierfrancesco al prodotto gastronomico è già palese. Ma è con MONTEDEUS BEER-FACTORY che concretizzano ancor di più la loro idea. Una factory della birra artigianale che ha uno scopo ben preciso: far conoscere e degustare i prodotti dei microbirrifici artigianali italiani abbinandoli ad un concetto di food ben studiato e ricercato.
“L’idea è quella di sensibilizzare le persone prima di tutto al consumo di birra artigianale, provando a far comprendere che la birra può essere degustata a tutti gli effetti, come il vino per intenderci.E per una degustazione che sia degna di tale nome, abbiniamo ad ogni tipologia di birra che offriamo, delle preparazioni culinarie tali da poter esaltare al massimo i sapori sia di ciò che mangiamo e di ciò che beviamo”
Insomma tanto di cappello al lavoro di Eugenia Fusco e Pierfrancesco Ciardi che a Battipaglia hanno messo su una vera bomboniera dedicata alla birra artigianale. Ci troverete birre umbre, venete, laziali, da nord a sud i microbirrifici artigianali si ritrovano dunque in Campania, a Battipaglia, da Montedeus.
Ci mostrano in anteprima la loro nuova linea. Si chiama MOODS.
In foto il campione zero. Una scotch ale in stile inglese, molto profumata con la parte alcolica che si percepisce di più sul finale di bevuta. Una birra che parte da note dolciastre e tostate e arriva ad un amaro pronunciato sul finale.
Che possa essere una birra ideale da Pub? Credo di si.
Il progetto MONTEDEUS è un insieme di passione, studio e professionalità.
Se passate per Battipaglia segnate la tappa, che anche se siamo in tempi bui e pandemici, le loro birre potete portarvele tranquillamente a casa, con l’asporto.
E se volete godere di una piccola emozione di sapore alla spina, c’è la 404 NOT FOUND. Tranquilli, nessun errore fatale da software impazzito, ma una pale ale stile inglese in fusto da 3 litri, pronta ad essere spillata manualmente.
Perchè le serate casalinghe da coprifuoco, lo sappiamo, si trascorrono decisamente meglio in compagnia di una birra fredda.